Coreografa e danzatrice

Serena Zanconato

Ciao sono Serena, danzatrice e coreografa. La danza che coltivo e che insegno si concentra sull’essenzialità e sull’autenticità del movimento, attraverso una pratica attenta e poetica ispirata alla bellezza della natura.

Accompagno danzatrici, danzatori, amanti della danza, performer, mover verso una tessitura gestuale elegante e sincera, attraverso tecniche di danza contemporanea unite a pratiche di contemplazione e improvvisazione che si nutrono e interagiscono con il paesaggio.

Lo studio della tecnica che porto non è una gabbia dentro la quale chiudersi, ma un percorso per liberarsi dai pesi che il corpo accumula quotidianamente, per raffinare e alleggerire il gesto perché possa essere uno specchio limpido dell’anima.

Allo stesso modo propongo la ricerca improvvisativa e coreografica,come un percorso per andare verso la propria unicità, non come espressione egocentrica, ma come fioritura di un io profondo che è unico come lo è ogni fiore, nella sua naturalezza.

Il ponte verso la poesia e la naturalezza

A tutte le allieve e gli allievi chiedo di realizzare un Ikebana personale, una composizione fatta con i protagonisti della natura che catturano le loro emozioni e il loro sguardo. Ognuno sceglierà un rametto, un fiore, una pietra, un muschio per costruire la sua semplice scultura, che sarà lo spirito guida della sua danza. I petali del fiore saranno nutrimento per la delicatezza delle mani, la foglia colta a terra sarà il radicamento del pliè e l’appoggio dei piedi, la flessuosità di una ramo argenteo sarà lo slancio per la dinamica. L’ascolto dell’immaginazione e delle sensazioni aprirà il nostro sguardo oltre i confini “quotidiani” del corpo.

Ho scelto questo esercizio di composizione per immergere i nostri gesti nella concretezza della natura, per aprire le possibilità dell’immaginario.
L’ikebana sarà con te sia nella mia formazione online sia in quella dal vivo, nel primo caso sarà composto dalla natura che ti circonda ogni giorno e potrà farti scoprire quanti stimoli e suggestioni artistiche hai a portata di mano, nel secondo caso sarà composto dagli elementi del paesaggio in cui ci troveremo con i tesori che incontreremo un passo dopo l’altro.

La poetica del mio lavoro si esprime attraverso “Vie di fioritura” uno spazio di ricerca e di formazione dove incontrare una danza che rifugge il prestazionismo, per fare luce sugli aspetti più sottili, affascinanti e poetici del movimento.

Alla ricerca di un fluire limpido del movimento e di un’eleganza profonda che, radicata in ogni gesto, ci riavvicini alla bellezza della natura.

La mia storia e la danza

Le persone spesso mi chiedono quando ho iniziato a danzare.

La risposta che penso sempre, ma che quasi mai dico, è: “Da quando abitavo nel grembo di mia mamma”.
Mia mamma amava cantare, aveva una voce emozionante e potente e cantava sempre.
La mia sensazione è quella di aver danzato tantissimo nel suo pancione, sulle sue note.

Dopo un principio così non ho mai desiderato smettere, anche quando mi sono presa delle pause dallo studio all’interno di scuole, non ho mai lasciato la pratica autogestita quotidiana.

Il mio percorso nasce in un paesino dei campi Modenesi e non è stato lineare: da bambina scelsi come prima disciplina la ginnastica ritmica, perchè amavo le composizioni scenografiche con gli attrezzi, da adolescente ho attraversato l’hip hop con passione, imparando i passi in corsi e da un danzatore  di strada che conosceva a memoria le movenze di Michael Jackson; già dai sette anni componevo con grande passione e coraggio coreografie per manifestazioni scolastiche e cittadine; per poi arrivare ad un percorso professionale nell’ambito della danza contemporanea.

Una volta giunta a Bologna a diciannove anni sperimentai la mia prima piccola tournee e mi preparai con uno studio senza limiti di orario per superare il provino all’ Atelier di Teatro Danza della Scuola Civica Paolo Grassi a Milano. In accademia per tre anni intensi mi allenavo alla sbarra e in sala dalle 8,30 sino a sera per lezioni, prove e spettacoli. Con gli altri danzatori della mia classe si era creata una famiglia splendida che porterò sempre nel cuore. 

Nello stesso periodo mi sono laureata in Scienze della Comunicazione a Bologna con un percorso interdisciplinare tra filosofia e Dams, con una tesi dedicata alla libertà di circuitazione e autosostentamento della danza di strada. 

Al termine della Paolo Grassi lavoro estivo per volare a New York dove poter conoscere di persona il lavoro di Trisha Brown e Cunningham. A New York trascorsi mesi splendidi di apprendimento, di incanti, di lavoro fisico spossante e di grande piacere e bellezza. Ero insieme a Rajan, artista poliedrico, di cui mi sono innamorata in Paolo Grassi e che è diventato per me compagno di vita e d’arte.

Tornati da New York, io e Rajan con base a Torino abbiamo iniziato a realizzare spettacoli che univano l’arte visiva alla danza, sperimentando tecnologie multimediali in relazione alla natura e alla sua bellezza.

Lo spettacolo del cuore è ancora oggi “Synthesis” ispirato a NAKAJIMA HIROYUKI. 

In Synthesis Rajan tracciava con pastelloni ad olio colorati, su una gigante tela posta a terra, i miei movimenti. Synthesis era riuscito a commuovere e a emozionare un pubblico ampio e ad attraversare diversi festival e riconoscimenti.

Dopo alcuni anni di sperimentazione, festival, bandi di produzione e insegnamento della danza la vita cambiò di colpo il corso delle cose.

Il ritorno alle radici e la trasformazione.

Per problemi familiari io e Rajan ci trasferimmo in campagna in provincia di Modena, dove iniziai a insegnare e a collaborare con realtà coreutiche Emiliane e dove potevo danzare di nuovo all’ombra di quelle enormi querce secolari, che avevano vegliato sulle mie danze quando ero bambina. 

Tornati in Piemonte, dopo le tante difficoltà familiari, scegliemmo come nido una piccola baita d’Alpeggio, in un bosco delle Alpi, non distante da Torino. Le montagne boschive  e la nascita delle nostre due bimbe vivaci e poetiche iniziarono lentamente a cambiare il nostro modo di pensare, la nostra vita. Qui abbiamo iniziato a coltivare l’orto e ad allevare le prime famiglie di api.

La mia vita continuava a muoversi tra tanti impegni: insegnamento, spettacoli, realizzazione di opere di video danza, vita in montagna; ma il mio modo di stare nel mondo vacillava, forse iniziavo a voler rallentare per prendermi cura davvero dei dettagli di ogni gesto danzato, anche se in fondo non trovavo il modo.

 

Poi la pandemia e i tanti seminari online o nei parchi di Torino. Per la prima volta sperimentai la danza all’aperto anche nei mesi più freddi; ogni stagione era un’inesauribile fonte di suggestioni.

Al termine della Pandemia capii che la mia vita e la danza non potevano più essere le stesse, mi presi del tempo, mi  ritirai per capire, per indagare. Prima del 2022 avevo insegnato sempre quasi ogni giorno della mia vita per 17 anni, era il momento di intraprendere dei cambiamenti.

 

Da questo tempo di ascolto e approfondimento è nato “Vie di fioritura”, il mio attuale progetto di ricerca e formazione coreografica.
La cura va ora inequivocabilmente agli aspetti più sottili e poetici del movimento, perché ho compreso che anche in un semplice plié, svolto vicino ad un albero evocando il giusto immaginario, possiamo sentire il senso d’infinito.

Info

Coreografia e danza: Serena Zanconato
Video Rajan Craveri
Musica (estratto da Oratorio Virtuale) – Alberto Barberis

Video-danza

Da anni, insieme a Rajan Craveri, mi dedico alla realizzazione di opere video di danza e arte digitale in relazione a contesti naturali e architettonici.

Tra i nostri lavori di video-danza ci sono:

Le mie linee

Finalista al concorso “La danza in un minuto”. Di questa piccola opera porto nel cuore il gruppo di lavoro, così generoso e gentile nel collaborare.

Coreografia per luogo impossibile

Tra i vincitori del bando “Campo largo” e proiettato da festival di diversi paesi del mondo. Lavoro nato con in braccio una piccola neonata per nulla dormigliona e sicuramente ispirato alla sua grazia incantevole e beata.

Solouno

Con l’illustrazione di Beppe Giacobbe, proiettato al Museo della Scienza di Milano. Di questa proiezione grande e suggestiva, in una stanza storica del Museo, porto con me la commozione delle persone che si fermavano a vedere il lavoro.

Formazione coreografica

HAIKU

IKEBANA

Seminario coreografico
ispirato alla poesia della natura.

Lavoro di gruppo

HAIKU

HAIKU

Ritiro in natura per nutrire, essenzialità, autenticità e naturalezza nella danza.

Per una o due persone.

SUMI

SUMI

Ciclo di lezioni individuali online per una danza essenziale.

Dedicato ad una persona.